Il tasso nel Parco Fluviale Novella
Questo animale buffo, tozzo e dai movimenti un pò scoordinati è considerato il mustelide più grosso in Italia. In Val di Non, il tasso, è sempre stato presente fino al primo dopoguerra. I suoi ambienti prediletti erano i campi coltivati dai locali, dove poteva riempirsi la pancia di granoturco e tornare a ripararsi nel bosco. A partire dagli anni Cinquanta, questa specie ha subito un drastico calo in seguito alla trasformazione agricola e ambientale della Val di Non.
Oggi il tasso ha trovato di nuovo una comoda casa nel bosco del Parco Fluviale Novella, lontano da fonti di disturbo. È un animale notturno quindi, difficilmente, ti capiterà di vederlo lungo il sentiero che porta al canyon anche se, magari, al crepuscolo qualche possibilità in più potresti averla 😉
Curiosità sul tasso
La caratteristica mascherina facciale è il tratto distintivo del tasso: due vistose striature nere che dalla punta del muso si estendono fin dietro le orecchie, in contrasto con la colorazione bianca della testa. Il suo dolce musino riesce a catturare l’attenzione di tutti ma, ahimè… anche se dall’aspetto simpatico non consigliamo di avvicinarsi molto poiché ha un carattere molto forte ed è poco affabile.
Uscendo dai sentieri del Parco Fluviale Novella, ti potrai imbattere in curiose buche nel terreno dalle quali partono lunghe gallerie: non è opera delle marmotte, ma proprio dei tassi che costruiscono le loro “tassere”. Essendo un plantigrado, il tasso è dotato di poderosi artigli che gli consentono di scavare dei veri e propri tunnel sotterranei composti da camere dove ripararsi durante il giorno. Sembrerà buffo, ma che casa è senza il bagno? Questo animale molto intelligente crea delle latrine dove depositare gli escrementi fuori dalla propria tana… L’avresti mai detto?
È un animale monotono, non gli piace esplorare ma si muove percorrendo sempre gli stessi sentieri molto visibili nel sottobosco!
Un’ultima curiosità, che forse non sai, riguarda la gravidanza! L’accoppiamento avviene in primavera e il parto verso la fine dell’inverno successivo… Quasi un anno? Eh sì, quasi un anno e il motivo è il seguente: l’ovulo fecondato rimane in uno stato di quiescenza per quasi 10 mesi, dopodiché inizia la “vera” gestazione di 2 mesi circa.
Ora dicci la tua! Quale di queste curiosità ti ha colpito di più?
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